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I primi cigni neri, visti a Lesina negli intervalli di una piccola gara podistica sul lungolago, segnano l'avvio di un'esperienza di due anni con i ragazzi del Centro di igiene mentale, in provincia di Foggia. Il pudore dei loro segreti, la purezza del loro sguardo sul mondo scopriranno, col passare delle lezioni e delle giornate trascorse insieme in campagna e nei boschi, una bellezza e una diversità paragonabili in qualche modo a quella degli splendidi volatili. Ma cigni neri sono anche le figure sacre che si intravedono nei versi della seconda sezione del libro, sino a sfiorare l'ascolto della presenza divina, l'eterna e sfolgorante gioia così spesso incompresa dagli umani. E cigni neri, ancora, sono i morti giovani della terza sezione, il loro passaggio così fugace, l'appassire improvviso dei primi bottoni fiorali dopo una gelata. La bellezza perduta nel breve «viaggio terrestre» dei ragazzi.